La Loggia del Grano e la Torre Civica
Il Ponte di Piazza, sotto le cui arcate proseguivano indisturbate le acque del canale che da San Pietro attraversando tutta la città da nord a sud, sboccava al Porto del Carmine su Valle Isola.
La via d'acqua nel suo lungo percorso assumeva varie denominazioni e nel suo più largo tratto centrale era detta Canale della Marchesana, dalla omonima via parallela, ora via Edgardo Fogli, ove sedevano il potere temporale del governatore e quello spirituale del vescovo di Comacchio. La torre è la ricostruzione ottocentesca di un'antica torre del Trecento, rovinata al suolo nel 1816. Nella nicchia semicircolare è stata inserita una bella statua in pietra della Madonna con il Bambino, forse del Seicento. Dal 1872 la torre viene dotata di un orologio meccanico.
La Loggia del Grano, una delle prime opere della renovatio urbis pontificia del Seicento, fu edificata durante la legazione del cardinale Giacomo Serra (1615-1623).
Colonne in pietra d'Istria libere e pilastri in laterizio sostenevano al piano superiore il granaio della pubblica provvigione, un'aula rettangolare, rivestita all'esterno da un semplice paramento in laterizi a vista, alleggerito da aperture di taglio quadrato nitidamente incorniciate. Recente è la sua attribuzione all'architetto ferrarese Giovan Battista Aleotti, detto l'Argenta.